La viticoltura di precisione consente di ottimizzare le operazioni colturali in vigna, dalla concimazione alla raccolta delle uve.
In particolare, i droni giocano un ruolo fondamentale nel monitorare le colture e generare mappe di vigore da utilizzare manualmente o, se disponibili in azienda, su macchine agricole a rateo variabile.
Le macchine agricole a rateo variabile (VRT), ovvero a intensità differente a seconda della zona di vigore del vigneto, consentono di rendere sito-specifica l’azione in campo e quindi di ridurre gli sprechi e migliorare la qualità del prodotto finale.
La raccolta differenziata di zone di un vigneto a diverso vigore vegetativo e la successiva vinificazione separata delle uve ottenute, può fornire prodotti molto differenti in qualità su cui costruire un programma migliorativo di selezione delle uve.
Un aspetto fondamentale è quello di verificare la bontà delle scelte fatte al fine di tracciare una storia della vite nelle differenti annate.
Questa è una strategia di monitoraggio estremamente robusta nel caratterizzare il vigneto, in particolare fissando le tipicità e le varietà del sito e permette all’azienda di definire una sempre più precisa identità dei propri prodotti e di proporre sul mercato la propria originalità.
Numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza la stretta correlazione tra qualità delle uve e benessere vegetativo delle piante.
Una pianta debole, male alimentata con carenze idriche è una coltivazione in una condizione di stress, mentre una pianta in buono stato di salute permette di avere una maturazione ottimale delle uve.
Evidenze scientifiche mostrano che un pianta in condizioni di stress non sfrutti al meglio, o non riesca a sfruttare per niente, i meccanismi di difesa naturali e/o quelli previsti nei programmi di difesa fitosanitari.
La gestione del vigneto attraverso farmaci fitosanitari e fertilizzanti ha un significativo impatto nel bilancio ambientale di un’azienda e forti ripercussioni nella reputazione del marchio sul mercato, considerando la crescita dei prodotti biologici e biodinamici.
La razionalizzazione delle pratiche agricole che caratterizzano la gestione di un vigneto permette di diminuirne l’impatto ambientale, misurando la sostenibilità di tutte le attività aziendali, rendendo l’azienda stessa di fatto più competitiva ed appetibile sul mercato.
La massimizzazione dei risultati minimizzando le perdite, sia economiche che di prodotto, e riducendo l’inquinamento e l’impatto ambientale dovrebbe essere lo scopo di ogni azienda agricola che persegua la sostenibilità del prodotto offerto.
Tale massimizzazione è in particolare fondamentale per produzioni grandi ma anche piccole e medie (ad esempio, vigneti autoctoni), dove ogni singolo acino conta e dove la qualità è lo scopo più perseguito.
Il rilievo con drone in viticoltura di precisione consiste in un processo ciclico che può essere sintetizzano in tre fasi:
Raccolta dei dati
Elaborazione e valutazione dei dati
Attuazione delle misure scelte
Queste tre fasi andranno ripetute dopo un certo intervallo di tempo attuando quello che si chiama monitoraggio continuo dei dati.
Osservazioni e raccolta dati
La raccolta dei dati avviene utilizzando sensori multispettrali montati sul drone che rilevano le lunghezze d’onda del rosso ( 650nm ) e del vicino infrarosso ( 850nm ). Rilevare anche la lunghezza d’onda del verde ( 550nm ) può risultare utile.
Il rilievo aereo restituisce i fotogrammi e il risultato è una mappa multispettrale, conosciuta anche come mappa di riflettanza del campo.
Per il vigneto, possono essere prescritti i seguenti rilievi, a seconda della fase di sviluppo:
1° rilievo (15 giorni dopo il germogliamento, indicativamente inizio Maggio)
2° rilievo (40 giorni dopo il germogliamento)
3° rilievo (80 giorni dopo il germogliamento: fioritura della pianta, possibile stress)
4° rilievo (110 giorni dopo il germogliamento: fase di invaiatura, sviluppo degli zuccheri nell’acino)
5° rilievo (130 giorni dopo il germogliamento: sviluppo aromi, colori, polifenoli)
Elaborazione e valutazione dei dati
Dalla mappa di riflettanza ottenuta si estraggono gli indici di vegetazione NDVI (Normalized Difference Vegetation Index), GNDVI (Green Normalized Difference Vegetation Index), NDRE (Normalized Difference Red Edge) e molti altri.
Le informazioni ottenute permettono di individuate le piante che presentano problematiche, carenze idriche o la presenza di patogeni. Da qui è possibile pianificare in maniera mirata e corretta le attività in campo risparmiando tempo e risorse.
Le mappe sono una risorsa fondamentale in quanto strumenti conoscitivi che interpretati dal tecnico agronomo consentono di gestire al meglio la coltivazione.
I dati ottenibili da questi rilievi sono:
Mappe di vigore vegetativo e di stress idrico (NDVI, CWSI, NDRE, ecc…)
Grado di copertura del suolo e presenza di fallanze
Carenze nutrizionali e idriche
Indicazioni su infezioni patogene